Il pellegrinaggio ha sempre occupato un posto importante nella vita del cristiano.
E’ la condizione dell’uomo sulla terra (LG 49).
L’uomo è chiamato alla vita e durante tutta la sua esistenza è sempre in cammino:
dal seno della madre alla luce di questo mondo…la sua crescita, il suo sviluppo, la sua trasformazione.
Il pellegrinaggio non può essere ridotto
ad un discorso tecnico-organizzativo (è importante), ma
a) si deve scoprire il contenuto teologico,
b) si deve dare una lettura ecclesiologica del pellegrinaggio (LG, c 7°):
la dimensione peregrinante dell’esistenza dei cristiani è carica di dinamismo di carattere trascendente.
Dobbiamo diventare pellegrini come i nostri padri nella fede.
Cos’è il pellegrinaggio:
il pellegrinaggio è un evento ecclesiale.
Giovanni Paolo II nel 7° anniversario della Santa Casa di Loreto ha affermato:
I santuari sono “luoghi dell’essenziale”.
Se è un evento ecclesiale allora il cristiano pellegrino deve portare dei frutti:
n se il pellegrinaggio porta all’incontro con Cristo,
perchè è sempre un processo di conversione,
e serve per scoprire la presenza e la
manifestazione di Cristo per mettersi alla sua
sequela;
n se educa alla misericordia e al perdono;
n se edifica una Chiesa peregrinante
che gradualmente diventa una profezia di
respiro universale;
mai chiuso in se stesso e non permette che
diventiamo dei sedentari,
oppure sempre in agitazione, oppure dei turisti
e poco pellegrini;
è sempre un dono di grazia, perchéil
pellegrinaggio è una profezia nata dalla
base e suscitata dallo Spirito.
n è un grande strumento di evangelizzazione che
deve diventare un’esperienza di fede profonda e
matura.
(Ufficio Nazionale della CEI per la Pastorale del tempo libero, turismo e sport, Pastorale del Pellegrinaggio, 1996, p. 44).
La Chiesa è, per sua natura, pellegrina,
incamminata verso la città futura (LG. 9 e 44).
Questa è la volontà di Cristo che ha fondato la Chiesa:
Cristo incarnandosi si è fatto pellegrino ed ha posto
la sua tenda in mezzo alle nostre tende di viandanti.
peregrinus: aggettivo spesso sostantivato, deriva da “peragere” che significa percorrere, con il senso intensivo di “andare lontano”. l’avverbio peregre: composto da “per” e “agros” e significa “fuori città”, in campagna. |
Incremento dei pellegrinaggi:
giovani, famiglie, masse… che si recano nei santuari…
è segno di un rinnovato interesse religioso e di una ricerca del trascendente:
perciò siamo chiamati a dare delle risposte di ordine teologico e pastorale,
non solo i sacerdoti, ma i laici e le famiglie….
Il cristiano vive da pellegrino quando:
a) prende con sé poche cose necessarie, abbandona il superfluo, il provvisorio…
ed impara che quaggiù siamo di passaggio e ci aggrappiamo alle cose essenziali,
alle cose eterne già ora.
b) cammina insieme, fa’ comunione con i fratelli, viaggia in comitiva,
il pellegrino non viaggia mai da solo, per questo ci sono sempre delle difficoltà…
Il pellegrinaggio è una piccola Chiesa in cammino
più famiglie e più coppie che si spostano in pellegrinaggio.
* si scopre la necessità della comunione tra sacerdote e laico:
differenti e complementari, uguali e solidali, mai in opposizione.
Diversità di doni e lo Spirito Santo unifica le differenze.
* e i laici fanno comunione tra loro?
si presenta l’urgenza di sviluppare i valori umani e spirituali.
La comunione nella coppia e nella famiglia: sono santuario di Dio.
Il cristiano pellegrino discepolo del Signore sposta la propria tenda verso quei luoghi sacri
dove più forte è avvertita la presenza di Dio.
Sentirsi uniti a tanti fratelli:
– con chi non se la sente più di camminare,
– con chi cammina per altre strade,
– con chi si è seduto ed è stanco.
| Mons. Gianfranco Ravasi: Il pellegrinaggio è, quindi, una parabola della fede e della speranza, dell’attesa e del futuro, contro la tentazione dell’attaccamento al proprio guscio, alle cose, all’inerzia, al possesso, all’egoismo. Attraverso il pellegrinaggio si risale alle sorgenti limpide della propria tradizione cristiana. Per questo il pellegrinaggio è molto più di un semplice viaggio, è un itinerario del cristiano verso le proprie radici spirituali per poter continuare con forza e con speranza il cammino dell’esistenza quotidiana  Facciamo nostro l’augurio del sacerdote-poeta P. David Turoldo:“Anima mia, canta e cammina. E anche tu, o fedele di chissà quale fede; oppure tu, uomo di nessuna fede: camminiamo insieme! E l’arida valle si metterà a fiorire: Qualcuno – Colui che tutti cerchiamo – ci camminerà accanto”.  Il pellegrinaggio più difficile:senza auto, senza nave, senza aereo, senza bagagli, senza alcun spostamento materiale. E’ il pellegrinaggio dentro di noi, guidati da Cristo per visitare i sentieri e i panorami dello Spirito Forse non riusciamo a spostarci… Il corpo, la mente e il cuore sono i tre stadi che hanno bisogno di convertirsi a Cristo, per diventare santuario e tempio dello Spirito Santo. Una Liturgia da celebrare dentro le nostre case, dentro di noi… un pellegrinaggio che diventa un luogo di accoglienza permanente. Facciamo allora un pellegrinaggio all’interno della nostra casa in modo da farlo diventare un vero santuario.Questo pellegrinaggio dura tutta la vita: – è la verifica della nostra gioia di amarci, – è la capacità della testimonianza umile e discreta… – è la forza dell’aperttura per l’annuncio, una autentica evangelizzazione che comunica una presenza: Gesù Cristo, – è il respiro dell’incontro nella preghiera che trasforma tutte le realtà negative e le incomprensioni. Fino al traguardo finale, l’ultimo pellegrinaggio: “Quale gioia quando mi dissero, andremo alla casa del Signore….”   |
Padre Diego Musso 